Squinzi: “Accordo soddisfacente, l’Italia aderisca al nuovo sistema”.
Roma, 11 dicembre 2012 - “Con il voto del Parlamento europeo e l’approvazione da parte del Consiglio, la protezione brevettuale in Europa fa un deciso passo in avanti verso un sistema più semplice, più efficiente e meno costoso". Questo il commento di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.
Dopo un dibattito durato oltre quarant’anni, di cui gli ultimi sei di serrati negoziati, si è arrivati ad un accordo soddisfacente dal punto di vista delle imprese, che promuoverà innanzitutto l’utilizzo della lingua inglese come lingua europea dei brevetti - anche se sarà sempre possibile ottenere un brevetto anche in francese o in tedesco - e che rimborserà interamente i costi di traduzione alle Pmi.
“Finalmente i paesi dell'Unione Europea colmano la distanza con gli USA e il Giappone, dove brevettare costa dieci volte meno, e si dotano di meccanismi, sicuramente perfettibili ma che consentiranno di ottenere un brevetto valido in 25 Paesi con un’unica procedura, a costi molto più ridotti degli attuali e, soprattutto, di avere una giurisdizione unica in caso di controversie, senza doversi rivolgere a un tribunale diverso per ogni Paese”.
"Siamo particolarmente soddisfatti dell’accordo siglato oggi con il voto del Parlamento europeo”, ha affermato il presidente Giorgio Squinzi, sottolineando il ruolo positivo giocato proprio dal Parlamento nella fase finale del negoziato, quando ha ottenuto il rimborso totale delle spese di traduzione per le Pmi.
“Se la Corte di Giustizia Ue seguirà le conclusioni odierne dell’avvocato generale, che raccomanda di bocciare i ricorsi presentati da Italia e Spagna, è importante e urgente - conclude Squinzi - che in tempi brevi il nostro paese aderisca pienamente al nuovo brevetto unico europeo, come le imprese chiedono da tempo".