Roma, 22 novembre 2012 - Con il Consiglio europeo straordinario, che si terrà oggi e domani a Bruxelles, il negoziato sul nuovo bilancio pluriennale dell’Unione europea (QFP) per il periodo 2014-2020 entra nel vivo.
Confindustria ritiene necessario che l’Unione europea si doti di un bilancio per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 in grado di contribuire al rilancio della crescita e della competitività e che costituisca un elemento forte di solidarietà fra i paesi membri. Viceversa, appare evidente che i tagli contenuti nella proposta del Consiglio - sostenuti da diversi stati membri in nome di un improprio, in questo caso, concetto di austerity - destano seria preoccupazione e rischiano di compromettere il perseguimento degli obiettivi posti dal Trattato a cominciare dalla promozione della coesione economica, sociale e territoriale, della solidarietà, della ricerca, del progresso scientifico e tecnologico e della Strategia “Europa 2020”. Inoltre, le cifre emerse in questi ultimi giorni mostrano un’evidente penalizzazione in particolare del nostro paese che già oggi contribuisce notevolmente più di quanto riceve, peggiorando il nostro saldo netto in tutte le voci del bilancio Ue destinate direttamente o indirettamente all'Italia.
Si tratta di una situazione inaccettabile, che da mesi il Presidente del Consiglio e i suoi ministri stanno tentando con determinazione di contrastare - anche attraverso la recente minaccia di veto in Consiglio espressa martedì scorso dal Ministro Enzo Moavero Milanesi - con proposte che rimettano al centro l’idea di un’Europa all’altezza dei suoi obiettivi.
Confindustria condivide e sostiene lo sforzo negoziale portato avanti dal Governo a difesa degli interessi delle imprese, delle famiglie, del progresso economico e sociale del nostro paese e di un’Unione europea più forte, più coesa e più prospera.
Confindustria invita il Governo a non abbassare la guardia, qualora le proposte di compromesso emerse nel corso del negoziato dovessero continuare a penalizzare fortemente i nostri interessi e l'idea di un’Unione europea coerente con le sue ambizioni e fedele alla propria missione.