Clima, Confindustria: comitato tecnico incontra Zanonato e Orlando - Governo tuteli manifatturiero italiano
Roma, 6 febbraio 2014 - Oggi, in Confindustria, il Comitato straordinario Energia e Ambiente, presieduto da Aurelio Regina ed Edoardo Garrone ha incontrato i Ministri dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e dell'Ambiente Andrea Orlando e il Sottosegretario Claudio de Vincenti.
Nel corso dell'incontro a porte chiuse, a cui hanno preso parte oltre 100 imprenditori e amministratori rappresentanti delle principali aziende nazionali, è stato affrontato il tema del pacchetto clima-energia per il 2030 e il suo impatto sull'industria, in vista del prossimo consiglio Europeo del 20 marzo.
Confindustria esprime soddisfazione per la disponibilità e l'attenzione dimostrata dai Ministri Zanonato e Orlando e si augura che il dialogo possa proseguire in modo costruttivo anche nell'ambito del Comitato di coordinamento istituito dal Presidente Letta. E' apprezzabile, inoltre, che i due ministeri, con Enea e Rse abbiano avviato una valutazione aperta alle forze imprenditoriali sulle criticità e aspetti positivi degli obiettivi 2030.
Nel corso dell'incontro gli imprenditori hanno espresso la preoccupazione e l'urgenza di arrivare ad una posizione chiara e forte del Governo a tutela del manifatturiero italiano. È necessario, infatti, evitare che le politiche europee per l'energia si ripercuotano sulla competitività dell'industria.
Per questo, ha ribadito Confindustria, è indispensabile un accordo sulle politiche ambientali a livello globale. Una decisione unilaterale dell'Europa, a fronte di un disimpegno degli altri paesi, sarebbe autolesionista e produrrebbe un ulteriore aumento del prezzo dell'energia all’ingrosso tra il 15 e il 20%.
Confindustria propone inoltre un obiettivo unico di riduzione delle emissioni, stabile nel tempo e senza obiettivi vincolanti su rinnovabili ed efficienza energetica.
In vista anche dell'industrial compact bisogna rafforzare le misure a sostegno dei settori energivori. Stiamo correndo il rischio di delocalizzare o perdere interi comparti industriali.
L'auspicio è che ora il Governo raccolga le preoccupazioni delle imprese e faccia proprie queste proposte in sede comunitaria.