Roma, 4 aprile 2012 - Siamo molto preoccupati per le notizie che stanno trapelando in merito alla riforma del mercato del lavoro.
L’impianto complessivo della riforma già irrigidisce il mercato del lavoro riducendo la flessibilità in entrata e abolendo, seppur gradualmente, l’indennità di mobilità, strumento importante per le ristrutturazioni aziendali.
Queste maggiori rigidità trovavano un logico bilanciamento nella nuova disciplina delle flessibilità in uscita. A fronte di questo equilibrio, Confindustria, ABI, ANIA, Alleanza delle Cooperative e le altre organizzazioni imprenditoriali si erano risolte a sottoscrivere il verbale, proposto dal Presidente del Consiglio, che concludeva il confronto tra le parti.
Le modifiche che oggi vengono prospettate sulla stampa vanificano il difficile equilibrio raggiunto e rischiano di determinare, nel loro complesso, un arretramento piuttosto che un miglioramento del nostro mercato del lavoro e delle condizioni di competitività delle imprese, rendendo più difficili le assunzioni.
Tra queste modifiche risultano inaccettabili, in particolare, la diversa disciplina per i licenziamenti di natura economica e quella che va complessivamente configurandosi per i contratti a termine, specie per quelli aventi carattere stagionale.
Se queste notizie dovessero trovare conferma non può che ribadirsi che “al paese serve una buona riforma e che, piuttosto che una cattiva riforma, è meglio non fare alcuna riforma”.
Abi
Alleanza delle Cooperative Italiane
Ania
Confindustria