Dichiarazione di Lisa Ferrarini, Presidente Comitato Tecnico Confindustria per la tutela del Made in e lotta alla contraffazione

Roma, 13 febbraio 2013 - “Confindustria accoglie con grande interesse e attenzione l'iniziativa della Commissione Ue di includere l'obbligo di indicazione di origine nella proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti”. Così Lisa Ferrarini, Presidente del Comitato tecnico per la tutela del Made in Italy e lotta alla contraffazione di Confindustria. “La proposta originaria in discussione dal 2005 era stata ritenuta potenzialmente discriminatoria da recenti orientamenti del WTO perché relativa ai soli prodotti importati. Includendo anche quelli europei nella proposta di regolamento la Commissione ha fatto un passo significativo, rimosso l'ostacolo e ampliato il suo campo di applicazione, rispondendo alle istanze del Parlamento europeo. Si tratta di un segnale politico importante per il nostro sistema, da oltre dieci anni impegnato nella battaglia per la trasparenza”.

Con l'adozione da parte del collegio dei Commissari, la proposta verrà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio per la procedura di co-decisione. Ricadrebbero nel suo ambito tutti i prodotti destinati al consumatore, salvo alcune eccezioni tra cui gli alimentari e i medicinali. "Valuteremo con attenzione l'iter della proposta e l'evolversi dei contenuti per costruire - spiega la Ferrarini - un pacchetto di misure volte a garantire i requisiti di sicurezza e conformità. Data la portata del provvedimento - commenta l'imprenditrice - è da attendersi un dibattito acceso come già accaduto negli scorsi anni. Con questa proposta si riapre un fronte importante per l'Italia e per Confindustria. Il ruolo del Vice Presidente Tajani è stato determinante e va riconosciuto ai membri italiani del Parlamento europeo il merito di aver mantenuto vivo l'interesse su questo tema nonostante tutto e nonostante tutti. L'iter di approvazione è solo all'inizio, ma se la norma sull'origine entrerà in vigore l'Europa sarà finalmente posta su un piano di reciprocità nei confronti degli altri partner internazionali, tra cui USA, Cina e Giappone, che la applicano da tempo”.